PANE DEI MORTI- UNA TRADIZIONE ANTICA NELLA VERSIONE SENZA GLUTINE E VEGAN
È in arrivo il periodo dell'anno in cui tutti noi dedichiamo particolare attenzione alla commemorazione e dei cari Antenati. Le tradizioni legate al culto dei morti sono tantissime e diffuse in tutto il pianeta, ma ovunque si vada in Italia (e non solo) non può mai mancare un dolce in memoria dei defunti, spesso chiamato Pane dei Morti.
Ma conoscete le origini di questo dolce?
La tradizione europea del pan dei morti si perde nel tempo. Si dice che già gli antichi Greci offrissero una prima versione di questo dolce a Demetra, la dea dei raccolti e madre di Persefone, per far sì che il raccolto fosse buono. Questo antico culto si è trasformato mantenendo le sue radici grazie alle credenze popolari: infatti, anticamente si credeva che una volta l’anno le anime dei defunti tornassero a fare visita ai loro parenti. Ecco che, allora, questo dolce veniva messo in tavola come omaggio agli spiriti dei defunti.
Da Nord a Sud, infatti, sono numerose le varianti sul tema ognuna con le proprie caratteristiche e le sue tradizioni, ma sopratutto nel Sud Italia la celebrazione dei riti legati ai defunti rimane.
In Puglia ad esempio, la sera del 1 Novembre, esiste tutt’oggi l’usanza di imbandire la tavola per cena, completa di pane (un pane fatto per l'occasione) acqua e vino, per permettere ai morti che faranno visita alla casa di rifocillarsi. In Calabria invece si banchetta direttamente nei cimiteri lasciando sulle tombe piccole offerte di cibo e vino, mentre in Sicilia erano i morti a lasciare il 1 novembre dolcetti ai piccoli di casa.
Infatti le ricette dei Pani dedicati ai defunti hanno sempre qualcosa in comune in tutta Italia e non solo , si rifarebbero anticamente a una ricetta tradizionale del Nord Europa: il Pepparkakor, una pane speziato a base di zenzero e cannella che è la base dei biscotti allo zenzero.
Anche in Messico esiste una famosissima versione: el Pan de Muerto.
Secondo gli storici, il Pan de Muerto ha la sua origine nei sacrifici umani in epoca precolombiana. Tuttavia, il piatto è stato trasformato dopo che gli spagnoli hanno respinto tali cerimonie. Invece, hanno fatto un pane di grano a forma di cuore immerso nello zucchero dipinto di rosso, simulando il sangue degli antichi sacrifici. Così nacque il Pane dei Morti come lo consumano oggi i messicani.
E ovviamente sulla mia tavola di questi giorni non poteva mancare la mia versione, una ricetta simile a quella della Corsica del Pane dei Morti, ma gluten-free e vegan.
INGREDIENTI
250 g. farina di riso
80 g. farina di avena deglutinata oppure grano saraceno
100 g. fecola di patate
200 g. frutta secca mista spellata
250 ml acqua tiepida
80 ml di olio evo
250 ml latte vegetale non zuccherato
50 g. di gocce di cioccolato extrafondente
50 g. uvetta passa
2,5 g. lievito secco di birra
1 cucchiaio di zucchero
5 g. di sale
q.b. cannella, noce moscata, chiodi di garofano
PREPARAZIONE
- Nella macchina del pane, oppure nell'impastatrice o con l'aiuto dei ganci del frullino elettrico, lasciare sciogliere il lievito di birra nell'acqua tiepida e un cucchiaio di zucchero per 5 minuti, poi aggiungere il latte vegetale a temperatura ambiente.
- In un setaccio unire le diverse farine e la fecola e versare a pioggia mentre il gancio impasta nella miscela di lievito, acqua e latte. Lasciare impastare per almeno 10 minuti e riposare al caldo e chiuso l'impasto per 30 minuti.
- Trascorso il primo tempo di riposo , riprendere la funzione impastatrice della macchina e aggiungere il sale, l'olio e dopo pochi minuti la frutta secca, la cioccolata e le uvette insieme alle spezie ridotte in polvere.
- L'impasto deve riposare per circa un'ora chiuso e al caldo, tra i 35° e i 60°, non vi preoccupate se resta di consistenza piuttosto liquida e cresce solo di un quarto. Con i lievitati senza glutine è normale.
- Infine, in un forno preriscaldato al massimo e con una ciotola d'acqua appoggiata nel fondo, infornate il pane in uno stampo idoneo per 60 minuti, a 180° statico.
*Il Consiglio Delle Curandera*
Un altro rituale a cui non manco mai di prestare attenzione è quello di lasciare un pezzetto di pane e un bicchierino di vin santo o liquore sull'offrenda, cioè un altarino domestico con le foto di tutti i nostri cari scomparsi, per il periodo che va dall'ultima settimana di ottobre al 2 novembre. Il 2 novembre stesso si raccolgono i resti di cibo e alchool dall'altare e si offrono alla Madre Terra, scegliendo possibilmente un bosco o un parco con alberi rivolti ad ovest, e si regalano alla terra le molliche di Pan dei Morti e il liquore che i nostri morti hanno lasciato, ricordando così l'eterno legame che unisce la Vita e la Morte alla nostra Terra. Grazie a questo rituale lasciamo andare anche l'attaccamento e tutto ciò che abbiamo lasciato in sospeso con i nostri Avi, ne invochiamo la protezione e promettiamo di continuare sul nostro cammino onorando gli insegnamenti migliori che ci hanno trasmesso.
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