LA MELAGRANA SIMBOLO DELLA VITA E DELLA MORTE - PREPARIAMO L'INFUSO DELLA RINASCITA
Qui a Napoli un'antica credenza vuole che si ponga un piatto colmo di melagrane ancora acerbe al centro della tavola in cucina verso settembre, aspettando che maturino sino ai primi giorni di novembre, quando cade la festività del culto dei morti. Si crede che una volta spaccatisi i frutti, questi assorbano al proprio interno tutte le energie negative della casa.
Ma da dove viene questa tradizione?
Il melograno è legato a ben tre miti classici che parlano di fertilità e di morte, il più famoso di tutti è legato a Proserpina (Persefone per gli antichi greci) figlia di Cerere, Dea della fertilità e dell'agricoltura.
Proserpina venne rapita da Plutone dio degli inferi, che con l'inganno le fece mangiare 6 chicchi di melagrana, frutto che legava all'oltretomba chiunque lo mangiasse per intero. Cerere, che per la disperazione di aver perso la figlia si rifiutava di far fiorire la Terra, scoprì l'inganno e grazie all'intervento di Giove, il Re di tutte le divinità, ottenne che la figlia restasse solo sei mesi negli inferi (i sei mesi di autunno e inverno) ma stesse con lei sulla Terra per i restanti sei, facendo tornare abbondanza e raccolto sul pianeta (primavera e estate).
Già qui è chiaro come il melograno sia il frutto della morte ma anche della rinascita.
Altri due leggende riportano la doppia simbologia della melagrana:
Orione, giovane cacciatore, sposò Side. Come punizione per aver sfidato Era in una gara di bellezza, quest’ultima venne scaraventata nell’Ade, dove si trasformò in pianta di melograno.
Mentre in un altro mito è Niobe, regina di Libia, che si vantava della sua fecondità avendo generato dodici figli, 6 femmine e 6 maschi, ritenendosi migliore della titana Latona, madre di Artemide e Apollo. Per questa superbia venne punita terribilmente: i suoi figli maschi vennero uccisi da Apollo e le femmine da Artemide e lei stessa trasformata in una roccia dalla quale spunta un'unica pianta: quella di melograno.
E' chiaro dunque che questo è il frutto che tutti gli antichi miti collegano all'abbondanza, alla fertilità ma anche alla morte e al mondo dei defunti.
Ma quali sono le magiche proprietà della melagrana?
In effetti è un'elisir di lunga vita! Contiene sostanze che aiutano a prevenire l'invecchiamento delle cellule, controllano la pressione sanguigna, aiutano il cuore e curano nausee, emorroidi, diarrea e parassiti.
In più l'altissima concentrazione di Vitamina C ne fa un alleato unico contro le influenze e aiuta ad assorbire il ferro negli alimenti, quindi cura l'anemia.
Con un frutto così magico non potevo non inventare una tisana magica:
L'Infuso della Rinascita!
INGREDIENTI:
- 1 lt di acqua
1 melagrana, i chicchi
1 arancia, biologica, a fettine
1 stecca di cannella Regina
2 petali di anice stellato
2 chiodi di garofano
PREPARAZIONE
- Fate bollire 1 lt di acqua e mettete in infusione i chicchi di un intero melograno, 1 arancia a fettine senza togliere la scorza, una stecca di cannella o un pezzetto di corteccia, 2 petali di anice stellato e 2 chiodi di garofano.
- *Il Consiglio Delle Curandera*
Fate riposare per 10 minuti e potete berne una tazza calda... ma se lasciate riposare l'infuso in frigo, aggiungete un pizzico di idrolitina, potete anche servirlo come drink analcolico, oppure aggiungere un paio di bicchierini di vodka liscia:
e avrete un fantastico cocktail di benvenuto per aperitivi e cene in compagnia ;)
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